Le autorità di Pristina hanno rimandato il direttore dell'ufficio serbo per il Kosovo dal confine, dicono, a causa dell'incitamento all'odio

Foto: Archivio WC

Il Ministero degli Affari Esteri e della Diaspora del Kosovo ha chiarito stasera che il direttore dell'Ufficio per il Kosovo sotto il governo della Serbia, Petar Petkovic, è stato vietato l'ingresso nel Paese, a causa del discorso che usa, che è contrario agli accordi interstatali firmati attraverso la mediazione dell'Unione Europea, ha riferito il corrispondente di MIA da Pristina.

Nell'annuncio dell'AMF per il Kosovo si afferma che "il direttore del cosiddetto Ufficio per il Kosovo del governo serbo è stato avvertito che il suo discorso contraddice gli accordi (tra i due paesi) e di conseguenza porta al rigetto del richiesta di ingresso in Kosovo".

- Le opinioni costantemente ripetute di Petkovic sulla Repubblica del Kosovo sono di natura estremamente disinformativa e propagandistica e mirano a incitare all'odio. Il mancato rilascio di un permesso di visita si basa sul mancato rispetto permanente da parte di Petar Petkovic dell'accordo sulle visite reciproche di rappresentanti politici, firmato a Bruxelles tra la Repubblica del Kosovo e la Serbia, si legge nella nota.

Oggi, per la nona volta dall'inizio dello scorso anno, le autorità di Pristina hanno respinto la richiesta di Petkovic di visitare il Kosovo, ma per l'ultima decisione, fino a stasera, non c'era alcuna spiegazione dei motivi per cui gli era stato vietato l'ingresso nel Paese.

Petkovic, secondo la televisione statale serba RTS, oggi, in occasione della festa religiosa del Natale, avrebbe dovuto partecipare alla cerimonia di inaugurazione della piazza di Severna Mitrovica che porterà il nome dei fratelli Milic, gemelli che hanno sofferto per membri delle forze serbe nella guerra in Kosovo nel 1999. Doveva anche visitare un giovane serbo nell'ospedale cittadino, che secondo i media serbi è stato aggredito e ferito con un coltello da albanesi del Kosovo.

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