VIDEOINTERVISTA | Peco Trajkoski: La Macedonia e la regione dovrebbero reagire preventivamente al rischio di radicalizzazione
La situazione politica e di sicurezza nei paesi della regione, accompagnata dagli sviluppi in Medio Oriente e dai timori di una crisi migratoria, contribuisce alla crescita e alla popolarità tra la popolazione dei Balcani dei movimenti di estrema destra e dei gruppi radicali. Sebbene la Macedonia abbia attualmente un livello di sicurezza stabile, non è immune da questi movimenti, che non sempre si trasformano in organizzazioni aggressive o formazioni paramilitari. Pertanto, in quanto regione che ha una “lunga tradizione di guerra”, dovrebbe reagire preventivamente al potenziale di radicalizzazione. Lo ha sottolineato in una conclusione sublimata Peco Trajkoski uno Centro per la ricerca e la formulazione delle politiche CRPM al mattino spettacolo di Sloboden Pechat.
- La questione non è se avremo una crisi migratoria, ma la questione è quando accadrà. Perché dico questo? Perché nella vicina Albania è già stato aperto un campo per migranti. A ciò si è unito anche il presidente serbo Aleksandar Vucic che ha dichiarato che non permetterà che la Serbia diventi un campo profughi. Ciò che ci preoccupa come Paese è come la Germania reagirà a tutto questo. Resta da vedere se sarà come ai tempi della Merkel, quando Berlino aprì le frontiere e invitò i rifugiati a venire in Europa, o se i valichi di stato verranno bloccati. Qualunque cosa accada in questi scenari, è più che chiaro che la Macedonia sarà colpita da una nuova ondata di migranti alla quale noi come Paese dovremmo prepararci - sottolinea Trajkoski.
Trajkoski del Centro per la ricerca e la formulazione delle politiche CRPM aggiunge che l'Unione ha sempre considerato i Balcani occidentali come il confine esterno dell'UE. Pertanto, secondo lui, è necessaria cautela contro una nuova ondata migratoria.
- I Balcani occidentali sono visti come il confine esterno dell'UE. Questo fatto è sempre stato così. Non è di adesso, né è una novità che non ci è familiare. I paesi conservatori dell’UE come l’Ungheria, la Repubblica Ceca e altri hanno chiarito che chiuderanno le frontiere per prevenire uno scenario migratorio come quello di 10 anni fa. La decisione di aprire un campo per migranti in Albania è solo una conferma che una parte dell'Europa si sta preparando per uno scenario del genere, rispetto al quale noi come Paese dovremmo essere vigili - sottolinea Trajkoski.
Altro dalla conversazione con Trajkoski nel video qui sopra.