"I decreti non riguardano il contratto con 'Bechtel ed Enka'", dice Pendarovski, che nega di aver "fatto pressioni" per un secondo mandato con la firma
"I decreti che ho firmato non fanno riferimento al contratto tra il Governo e la "Bechtel-Enka", né fanno riferimento alla composizione del Consiglio di Sorveglianza che dovrebbe sovrintendere alla costruzione delle autostrade intorno alla struttura di cui diverse forti critiche sono state mosse apparso in pubblico", dice il presidente dello Stato Stevo Pendarovski in intervista per "Radio Europa Libera".
Riguardo alle interpretazioni che, firmando i decreti, voleva ottenere dalla coalizione di governo il sostegno politico per un secondo mandato presidenziale, Pendarovski è convinto che i decreti si riferiscano esclusivamente al contenuto delle cinque leggi e che non abbia nulla a che fare con nessun altro questione politica o legale una domanda.
Il presidente afferma che il motivo principale per cui ha firmato il decreto sul diritto del lavoro è che non esiste una disposizione specifica che stabilisca una settimana lavorativa di 60 ore.
- Prima ancora che il pacchetto di leggi entrasse in Parlamento, avevo avvertito della possibilità che gli emendamenti alla legge sui rapporti di lavoro contenessero una previsione di 60 ore lavorative settimanali, e in tal caso non avrei certo firmato il decreto perché lo scorso anno la Corte Costituzionale aveva già dichiarato incostituzionale quella disposizione negli allora emendamenti alla stessa legge, dice Pendarovski.