La rivista "Cognition" è stata creata per sostenere la scena culturale indipendente

Darko Berovski, caporedattore di "Cognition"

Nell'ambito del progetto "Agenda urbana", il 9 novembre verrà lanciato a MKC - Bitola il nuovo numero della rivista "Cognition", creata per sostenere la scena culturale indipendente.

Il programma dell'evento multimediale, nel quale sarà promosso il quinto numero della rivista per giovani "Spoznanie", prevede la proiezione di cortometraggi selezionati dallo Youth Film Festival (MFF), un bazar di creativi locali, un'esposizione di lampade realizzate di materiali riciclati di Hristo Boyadziev, un'installazione del collettivo "Partizanska stampa", mentre dalle 20:21 inizierà la parte musicale con l'esibizione di Tea Shaldeva e Ognen Zlatanov, e dalle XNUMX:XNUMX si esibirà Gruppo "Alambicco".

Creata da studenti con la missione di promuovere l'espressione artistica alternativa, la rivista è stata fondata come mezzo digitale nel giugno 2022 ed è già diventata un mezzo cartaceo con cinque numeri. Questo movimento mira non solo a rafforzare la presenza mediatica dei giovani artisti, ma anche a ripristinare l'abitudine di leggere la carta stampata tra i giovani. Il caporedattore della rivista è Darko Berovski.

Con quale esigenza, scopo e missione hai fondato la rivista "Cognition"?

– L’esigenza è nata in modo naturale, cioè era una risposta alla domanda: i creativi alternativi sono sufficientemente sostenuti nel nostro Paese? Quando la risposta non è arrivata ho deciso che era necessario esplorare quel divario. Nel processo di ricerca delle informazioni necessarie, ho riscontrato un enorme entusiasmo e interesse da parte degli stessi creativi che si occupano di qualche tipo di arte. Con ciò si sviluppa l'obiettivo stesso, tanto da poterlo definire uno strumento per il mantenimento di questo tipo di cultura nel nostro Paese.

Come missione la nostra prima era una rivista, poi sono diventate cinque e in qualche modo vogliamo continuare in quella direzione, ma con il compimento della prima missione, parallelamente è nata la successiva, ovvero fornire uno spazio affinché questi creativi si presentino a un determinato pubblico.

Chi sta nel campo dei fondatori della rivista?

- Dalla rivista digitale a quella stampata, "Sznojina" si sta muovendo rapidamente, e nel campo dei fondatori c'eravamo solo io e Anamaria Mishachkovska. Io e Annamaria ci conosciamo dai tempi del liceo e dopo aver parlato dell'idea che avevo, di realizzare una rivista fisica e della curiosità che lei esprimeva di creare qualcosa di tangibile, ho concluso che è stato un bellissimo connubio. Aveva completa libertà nel progettare e un anno e mezzo dopo ce l'ha ancora!

Oltre a noi due abbiamo i fotografi Nikola Jovanović, Ivo Velčevski ed Emilia Trajkovska, che fin dall'inizio hanno dato il loro contributo visivo a "Knowledge". Inoltre, sono stati coinvolti suggerendo artisti che secondo loro corrispondevano all'idea di "Cognizione".

A chi è destinata la rivista?

– Per tutti! Per le persone, per il bambino spaventato fin dal primo passo verso le sue idee, per la persona curiosa che vuole esplorare le profondità dell'oceano nuotando, per l'individuo che lotta affinché la sua voce venga ascoltata... La verità è che noi non abbiamo un gruppo target definito, perché così ci limitiamo. Per quanto riguarda i contenuti erano presenti anche artisti più anziani, musicisti tradizionali, gruppi alternativi, partecipanti all'Eurovision, ma anche creativi la cui prima esibizione è stata al nostro evento. Da qui nasce la libertà che può essere destinata a chiunque voglia esplorare qualcosa di nuovo, indipendente e creato dalla bontà assoluta.

È stato creato per noi e per le nostre opportunità non realizzate dalle istituzioni. Ecco perché dobbiamo interrogarci continuamente sulla società che ci circonda, trovare un canale per esprimere quella domanda e lottare per renderlo possibile ad altre persone.

(L'intervista è stata pubblicata su "Cultural Press" numero 255, nell'edizione cartacea del quotidiano "Sloboden Pechat" del 9-10.11.2024)

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