
Arrestati 60 benzinai in Grecia per frode sul carburante, hanno utilizzato tecnologie intelligenti
Un installatore del "programma intelligente", alcuni tecnici, un programmatore, un "autista", un esattore e 61 proprietari di stazioni di servizio sono stati arrestati durante un raid in 224 stazioni di servizio in Grecia. Sono accusati di sei reati gravi e un illecito minore, per contrabbando e falsificazione di denaro contante alle pompe, e i fatti sono stati portati all'attenzione del pubblico ministero. Per il caso, per il quale è stata organizzata un'importante operazione di polizia, sono stati redatti due documenti, che sono stati inoltrati al giudice istruttore competente per lo svolgimento di un'indagine principale, si legge. Quella è Vima. L'accusa penale riguarda, tra le altre cose, la formazione, l'integrazione e la direzione di un'organizzazione criminale, una grave frode ai danni dello Stato greco e di privati con danni per oltre 120 mila euro causati in collusione e reiterazione, nonché la modifica non autorizzata del sistema di alimentazione.
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La dichiarazione ufficiale rilasciata dalla polizia greca descrive il funzionamento della truffa high-tech, come operavano le due bande e come veniva scambiato il "programma intelligente". È significativo che la Direzione per la lotta alla criminalità organizzata abbia proceduto allo smantellamento di due organizzazioni criminali, i cui membri utilizzavano la tecnologia per alterare le misurazioni delle pompe di carburante e il sistema di monitoraggio di afflusso e uscita nelle stazioni di servizio, truffando i consumatori e contrabbandando o contraffacendo carburante per ottenere guadagni illeciti.
Per porre fine all'operazione, ieri è stata condotta contemporaneamente un'operazione di polizia, durante la quale sono state effettuate perquisizioni in due uffici commerciali, nonché in 44 stazioni di servizio e sette case coinvolte, nelle zone di Attica, Salonicco, Eubea, Corinzia, Larissa, Imathia ed Evros. Nel corso dell'operazione sono state identificate e arrestate 61 persone, tra cui i principali esponenti delle due organizzazioni criminali, mentre negli archivi del caso figurano altre 35 persone. I suddetti sono accusati, a seconda dei casi, di costituzione e partecipazione a un'organizzazione criminale, frode, violazione di leggi e regolamenti per manipolazione di contatori di carburante e software, emissione di fatture, concorrenza sleale, tassazione, riciclaggio di denaro e legislazione sulle armi. Come reso noto dalla polizia greca, dopo mesi di indagini è stato scoperto che due società attive nel supporto tecnico delle stazioni di servizio avevano al loro interno un software illegale che riduceva le quantità di carburante consegnate ai consumatori, ai quali solitamente veniva addebitato l'importo intero.