Rangjelovic: Sofia ha provocato una crisi artificiale nella sua battaglia per la Macedonia e ha sbagliato di nuovo

Сci troviamo in una crisi artificiale, provocata dall'ufficiale Sofia, in nome della quale si compiono gli incidenti a cui abbiamo assistito nel periodo passato, dice l'analista Ivo Rangjelovic sugli ultimi sviluppi in connessione con celebrando il compleanno del rivoluzionario Gotse Delchev.
- La crisi politica e straniero influenze nella vicina Bulgaria inoltre lo approfondiscono quella crisi. Con tali sviluppi, la Bulgaria potrebbe perdere per sempre la battaglia per la Macedonia, qualunque cosa ciò significhi nella genesi del problema. La società macedone è indignata dalla politica estremamente incivile di Sofia, non solo nei confronti della politica macedone, ma anche nei confronti della società. Per rendere ancora più assurde le incomprensioni, la Bulgaria è l'unico paese che onora un separatista del proprio paese: Gotse Delchev. Questo la dice lunga sull'irrazionalità di questa crisi, e in aggiunta, futura Bulgaria volere c'è un vantaggio maggiore dall'ingresso della Macedonia nell'UE rispetto alla Macedonia stessaa - dice Rangjelovic per "Sloboden Pechat".
Sottolinea che sle entità politiche e sociali in Macedonia sono unite nel loro atteggiamento nei confronti di questa crisi.
- Con cheа La Macedonia è ancora una volta inserita quello vero lato della storia. D'altro canto, mi dispiace che la Bulgaria abbia nuovamente torto - ha dichiarato Rangjelovic.
La Bulgaria ha reagito al fatto che a una parte dei cittadini bulgari non è stato permesso di entrare in Macedonia per il culto di sabato nella chiesa "Sveti Spas" a Skopje, a causa del fallimento del sistema e che tre bulgari sono stati arrestati, poi multati ed espulsi dopo aver provocato la polizia di frontiera, e con le azioni, davanti al Ministero degli Affari Esteri bulgaro, il governo macedone ha mostrato mancanza di rispetto e ha umiliato la Bulgaria e il popolo bulgaro. Oggi, quasi tutti i partiti politici in Bulgaria hanno reagito dicendo che con le loro azioni "la stessa Macedonia si sta allontanando dall'Unione Europea". Il vice ministro degli Esteri Kostadin Kodjabashev ha ripetuto questa mattina che Sofia non sta pensando di porre il veto ai negoziati di adesione della Macedonia all'UE, perché i negoziati non sono nemmeno iniziati, e inizieranno dopo che i bulgari entreranno nella Costituzione macedone.