La Procura ha aperto un'indagine contro un ragazzo di 18 anni di Skopje che si è scatenato sul viale Boris Trajkovski e ha investito un pedone.

Un ragazzo di 18 anni di Skopje ha rubato un'auto dell'Alfa Romeo e si è scatenato lungo viale Boris Trajkovski, dove ha investito direttamente un pedone che poi è morto a causa delle ferite riportate. L'autista infuriato non ha aiutato la vittima, ma ha continuato a correre all'impazzata lungo il viale, colpendo la recinzione metallica. Dopodiché è sceso dal veicolo ed è scappato, riferisce la Procura di Base.
Come annunciato dalla Procura, il 30 agosto di quest'anno la persona ha prelevato illegalmente l'autoveicolo altrui dal parcheggio antistante un edificio situato sul viale "Treta Brigata Macedone" con l'intenzione di utilizzarlo per la guida. Alla guida dell'auto rubata "Alfa Romeo" targata Skopje, lungo il viale "Boris Trajkovski", l'indagato non ha rispettato le norme mettendo così in pericolo la circolazione pubblica e mettendo in pericolo la vita delle persone.
Ha guidato l'auto senza patente di guida e non ha adeguato la velocità del veicolo alle caratteristiche della strada, alla densità del traffico e ad altre condizioni del traffico, ha perso il controllo del volante e il veicolo è uscito di strada sulla marciapiede sul lato destro, dove ha investito un corpo a piedi. A seguito dell'impatto la vittima, che camminava come pedone sul marciapiede, ha riportato gravi ferite ed è poi deceduta.
Dopo l'impatto, senza prestare soccorso alla vittima, l'indagato ha continuato a guidare, ha perso nuovamente il controllo del volante del veicolo e ha urtato una recinzione metallica. È sceso dal veicolo ed è fuggito a piedi, nascondendosi dalle forze dell'ordine.
- Poiché vi sono circostanze che indicano un pericolo di fuga e circostanze particolari che giustificano il timore che l'indagato possa ripetere il reato, questo pomeriggio il pubblico ministero ha presentato al giudice della procedura preliminare del Tribunale penale di base di Skopje una proposta di determinazione della misura di detenzione, si legge nel comunicato della JO.