Anche i produttori di "carne vegetale" non se la passano molto bene
Una delle prime aziende al mondo ad iniziare a produrre carne proteica a base vegetale, Beyond Meat, ha recentemente annunciato che le sue vendite nel quarto trimestre dello scorso anno sono diminuite di circa il 20%. Le vendite nette, nonostante la minore domanda, sono rimaste a 79,9 milioni di dollari.
Sebbene questa perdita sia inferiore alle aspettative di Wall Street, è chiaro che questo settore è afflitto da problemi simili a quelli di altre parti dell'industria alimentare. L'azienda ha annunciato che la domanda di alternative alla carne a causa della crisi è ancora debole e, in risposta a questa situazione di mercato, offrirà i suoi prodotti agli acquirenti a prezzi inferiori. I sostituti della carne sono diventati molto popolari tra i consumatori negli ultimi anni, scrive Politika rs.
Ogni giorno sul mercato compaiono nuovi prodotti a causa del crescente numero di persone che rinunciano alle proteine animali nella loro dieta. Un sondaggio dell'International Food Council ha rilevato che il 60% degli americani ha già provato alcuni di questi prodotti e un quinto li consuma regolarmente. Secondo una definizione, le alternative alla carne (prodotti che assomigliano alla carne nell'aspetto, nel gusto e nell'odore) possono essere quelle prodotte principalmente da proteine di soia, piselli, glutine di frumento o loro combinazioni.
Questi prodotti includono la cosiddetta carne coltivata o artificiale, coltivata da cellule in un laboratorio, che attualmente è disponibile in commercio solo a Singapore.
Le aspettative precedenti sono che la situazione si svilupperà ancora in una direzione positiva per questo settore a causa del crescente interesse di acquirenti e investitori. Le previsioni sono che entro il 2029 i ricavi del mercato mondiale potrebbero raddoppiare e raggiungere i 12,3 miliardi di dollari, secondo la stima della società di consulenza "Fortuna Business".
Tuttavia, i produttori tradizionali di carne sono scettici e sostengono che questi prodotti non riescono a imitare il gusto della carne animale ed è probabile che vengano acquistati e consumati regolarmente solo da un piccolo gruppo di consumatori.