Documenti tedeschi/Foto: EPA-EFE/FELIPE TRUEBA

Caos in Germania, 100 persone al giorno chiedono il cambio di genere secondo la nuova legge

Dal 100° novembre, quando è entrata in vigore la legge sull'autodeterminazione (SBGG), in Germania circa 1 persone al giorno hanno notificato alle autorità la volontà di cambiare il sesso e il nome registrati a livello amministrativo. Ma lo Stato è già chiamato a fare i conti con i “buchi” che si stanno creando in termini di giustizia.

Secondo la nuova legislazione, un cittadino può teoricamente registrare un sesso diverso e un nuovo nome ogni 12 mesi. Il quotidiano Bild riporta addirittura la testimonianza della 28enne Kasper, la quale, volendo farsi registrare come donna, l'11 novembre ha presentato l'apposita denuncia all'anagrafe di Amburgo.

"Non c'erano informazioni mediche precedenti, nessun consiglio. Ho compilato sei moduli, ho mostrato il mio certificato di nascita e basta”, racconta.

L'appuntamento è fissato per il 13 febbraio per ricevere la sua nuova carta d'identità, con il nome "Clara". Bastano dieci minuti e 35,50 euro per certificare e rilasciare un nuovo atto di nascita. È interessante notare, tuttavia, che il 28enne afferma di non voler rimanere una donna a lungo, ma intende presentare nuovamente domanda e diventare di nuovo un uomo e "Casper" quando i 12 mesi saranno trascorsi, per testare il processo nella pratica.

Secondo Bild, tra il 1 novembre e la fine dell'anno, più di 4.361 persone hanno presentato domande adeguate utilizzando la nuova legislazione. Il maggior numero di domande è stato presentato a Berlino, seguita da Lipsia, Colonia, Dusseldorf, Dresda e Brema.

Alcuni stanno già cercando di sfruttare l’opportunità offerta loro dalla legge per evitare di essere puniti dai tribunali.

Sven Liebich, noto per la sua attività neonazista nell'ultimo decennio in Sassonia-Anhalt, è stato condannato lo scorso agosto a 18 mesi di carcere senza condizionale per incitamento all'odio e diffamazione.

Nell'ambito del processo di ricorso, ha chiesto una proroga e ha presentato una richiesta di cambio di sesso e nome a un comune della Sassonia, che l'ha accettata. Nella sua nuova comparizione in tribunale, Sven Liebich era ora Marla-Svenja Liebich e ha detto di temere la discriminazione nelle carceri. Come riporta Mitteldeutsche Zeitung, ci si interroga ora sulla prigione in cui verranno mandati gli imputati se la sentenza diventerà definitiva.

Un portavoce della procura di Halle ha affermato che "non esiste un meccanismo automatico per trasferire un uomo in un carcere femminile perché ha cambiato sesso e nome" e che la questione dovrà essere valutata caso per caso. . Ma ha chiarito che il casellario amministrativo è di secondaria importanza, perché la persona fisica che ha commesso i fatti resta la stessa e deve comunque scontare la pena.

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