Oggi è la festa dei Santi Martiri Trofimo, Savazio e Dorimedonte

Al tempo del re Proo, nel III secolo, quando un certo Attico regnava ad Antiochia, giunsero ad Antiochia due cristiani, Trofimo e Sabazio, entrambi rispettabili e rispettabili cittadini. Ma fu in quel momento che la celebrazione sacrificale e il sacrificio di Apollo ebbero luogo a Dafne vicino ad Antiochia. Attico si è assicurato soprattutto che tutti i cittadini prendessero parte a quella celebrazione. Ebbene, alcuni, vedendo Trofimo e Savazio, dissero ad Attico che questi estranei non stavano partecipando alla loro festa. Attico li condusse a corte e, poiché non rinnegarono Cristo, li sottopose uno ad uno a tortura. Dopo averli battuti e tormentati, Trofima lo mandò in Frigia da un certo Dionisio, torturatore di cristiani ancora peggiore, e lui stesso fece uscire di prigione Savatius e cominciò a giudicarlo. Quando l'aguzzino chiese a Savazio chi fosse e quale grado avesse, questi gli rispose: «Il mio grado e la mia dignità, e patria, e gloria, e la mia ricchezza è Cristo, il Figlio di Dio, sempre vivente, sulla cui Provvidenza la l'universo resiste ed è governato." "Per questo lo percossero e lo strapparono, lo graffiarono con un ferro, finché le sue ossa non uscirono da sotto la carne. In quei tormenti, ha esalato l'ultimo respiro. E Trofimo, l'aguzzino Dionisio, lo sottopose a grandi tormenti e lo tenne in prigione per quelli ancora più grandi. Poi venne da Trofimo in prigione e gli offrì servizio un senatore Dorimedonto, un cristiano segreto. Quando il carnefice seppe di questo, iniziò a torturarli entrambi e alla fine li gettò davanti alle bestie feroci. Ma le bestie non le toccavano nemmeno. San Dorimedon ha deliberatamente preso in giro l'orso tirandolo per le orecchie per farlo a pezzi, ma per tutto il tempo l'orso si è calmato. Alla fine, il torturatore ordinò che i santi Trofimo e Dorimedone fossero messi a morte con la spada. Le anime di questi martiri regnano nei cieli.