Si festeggia oggi san Gregorio il Teologo, arcivescovo di Costantinopoli
Nato a Nazianzus da padre Elin e madre cristiana. Prima del suo battesimo studiò ad Atene con San Basilio il Grande e Giuliano l'Apostata. Spesso profetizzava a Giuliano che sarebbe stato un apostata e un persecutore della Chiesa, come fece. Gregory è stato particolarmente influenzato da sua madre, Nona. Quando finì la scuola, Gregorio fu battezzato. San Basilio lo ordinò Vescovo di Sassim, e l'imperatore Teodosio il Grande lo convocò presto al trono vacante dell'Arcivescovo di Costantinopoli. Compose numerose opere, le più famose delle quali sono quelle teologiche, motivo per cui è chiamato il Teologo. Particolarmente significativa è la sua opera "Sermone sulla Santissima Trinità", che invece era la sua anima. Scrisse anche contro lo zar Giuliano l'Apostata, suo ex compagno di scuola. Nel 381, quando sorse in Concilio una controversia sulla sua elezione ad arcivescovo, si ritirò dicendo: "Chi ci priva del trono non può privarci di Dio". Lasciò quindi Costantinopoli, si recò a Nazianzo, dove visse fino alla morte in solitudine, pregando e scrivendo libri utili. Nonostante fosse in cattive condizioni di salute per tutta la vita, visse comunque fino a ottant'anni. Le sue reliquie furono successivamente trasferite a Roma e la sua testa è nel Consiglio dell'Assunzione a Mosca. Era e rimane una luce meravigliosa della Chiesa ortodossa, sia per la mansuetudine e purezza di carattere che per l'insuperabile mente profonda. Si addormentò nel Signore nel 390.