Oggi si celebra il Venerabile Massimo il Confessore

Originario di Costantinopoli, fu dapprima alto cortigiano del palazzo dell'imperatore Eraclio, ma in seguito divenne monaco e abate di un monastero non lontano dalla capitale. Il più grande difensore dell'Ortodossia dai cosiddetti eresia monotelitica, che nacque dall'eretico Evtihieva. Vale a dire, proprio come Eutichio affermava che Cristo aveva una natura, così i Monoteliti affermavano che aveva una volontà. San Massimo si oppose a questa pretesa e si trovò avversario dell'imperatore e del patriarca. Ma non ebbe paura, ma perseverò fino alla fine nel dimostrare che il Signore Cristo aveva due volontà, corrispondenti a entrambe le nature. Su sua insistenza, si tenne un concilio a Cartagena e un altro a Roma. Entrambi i consigli anatemizzavano gli insegnamenti dei Monoteliti. La sofferenza di San Massimo per l'Ortodossia è indescrivibile: fu maltrattato dai principi, ingannato dai giudici, sputato addosso dalle masse, picchiato dai soldati, perseguitato, imprigionato, infine la lingua e il braccio tagliati e condannato all'ergastolo . trascorse tre anni in carcere, poi cedette la sua anima santa a Dio nel 666.