Cherneva: Skopje e Sofia sono in un periodo di tensione, i gruppi radicali vogliono intensificare la situazione

"Skopje e Sofia sono in un periodo di tensione, i gruppi radicali di entrambi i paesi vogliono intensificare la situazione", dice per Canale 5 Vesela Charneva il consigliere dell'ex primo ministro bulgaro Petkov.
"Purtroppo, succede, abbiamo assistito a tali tensioni molte volte prima, specialmente quando ci sono le elezioni. "Ma non solo per le elezioni, ci sono alcuni gruppi radicali da entrambe le parti che non perdono l'occasione di un'escalation, e quindi è importante costruire relazioni bilaterali sulla base della fiducia", afferma Cherneva.
Ritiene che il ritiro dell'ambasciatore bulgaro Angel Angelov dalla Macedonia del Nord non aiuti in questa situazione
"Abbiamo un meccanismo di coordinamento bilaterale per evitare situazioni di crisi, che prevede che i due ministeri degli affari esteri e le due ambasciate lavorino quando ci sono situazioni di crisi. Non credo che il ritiro, anche temporaneo, dell'ambasciatore sia il passo più utile", dice Cherneva.
A causa degli ultimi sviluppi con la Macedonia e la Bulgaria, la commissione parlamentare per la politica estera della Bulgaria ha adottato all'unanimità la dichiarazione nell'ultima sessione, che deve essere sottoposta a votazione in una sessione plenaria.
Il documento "condanna categoricamente gli atti di violenza e invita alla violenza contro i bulgari nel RSM, le loro organizzazioni e club, e in particolare il grave crimine contro il bulgaro Hristian Pendikov, e insiste fermamente sull'adozione di misure sistematiche da parte di tutte le istituzioni per scoprire e portare consegnare alla giustizia i colpevoli". La Bulgaria condanna "dichiarazioni false e manipolative sul passato bulgaro nello spazio pubblico e politico dell'RSM e le accetta come deliberata instillazione di odio contro la Bulgaria e i bulgari. "La tutela dei diritti dei cittadini bulgari e dei cittadini con autocoscienza bulgara nella RSM deve essere garantita attraverso il pieno utilizzo degli strumenti stabiliti nel quadro negoziale approvato dall'Unione Europea e dalla decisione della Quarantasettesima Assemblea Nazionale del 25 giugno 2022", si legge nella Dichiarazione, che è stata pubblicata dall'agenzia bulgara BGNES, senza abbreviazioni e interventi editoriali.