ASNS: I lavoratori in Serbia vivono svantaggiati e non protetti dallo Stato
L’Associazione dei sindacati liberi e indipendenti (ASNS) ha annunciato alla vigilia della Giornata dei diritti umani, il 10 dicembre, che i lavoratori in Serbia vivono in precarietà, cioè senza sicurezza sul lavoro, che sono svantaggiati dalle leggi anti-lavoro, non protetti dalle leggi Stato, in un sistema lavorativo sovraccarico, in un mobbing legalizzato, in una costante corsa al guadagno e una costante paura di un domani incerto, analizza Danas. L'annuncio indicava che i lavoratori e i loro diritti non sono un argomento né nella società, né in politica, né nei media.
"Il diritto al lavoro, la tutela e la sicurezza sul lavoro, la retribuzione adeguata e il riposo sono la base elementare, primaria e prioritaria da cui derivano, da cui dipendono e senza la quale non esistono altri diritti umani", afferma ASNS.
Ecco perché l’ASNS richiede che lo Stato determini strategie, politiche e misure in modo equilibrato e proporzionato, in modo serio, organizzato, dedicato e responsabile, e l’obiettivo primario deve essere la cura dei lavoratori, la tutela dei loro diritti, salari equi, dignità dei lavoratori e del lavoro. Da questo dipendono tutti gli altri diritti umani e le libertà fondamentali, ma soprattutto la vita dei cittadini, la sopravvivenza e la coesione della nostra società profondamente divisa", ha affermato l'ASNS.